Il dolore marca la carne dei calabresi

15 luglio 2011 - Comunicati Stampa

La progressiva attenuazione delle certezze la perdita dei grandi riferimenti religiosi, come degli assoluti filosofici hanno profondamente modificato politica, etica, costumi sociali ed atteggiamento psicologico dell’uomo di questo secolo.
In questa società in cui il rapporto tra cittadini ed istituzioni è così cambiato, in cui il singolo individuo è privato di rappresentanza e di voce, in cui ci si confronta con gruppi di potere che attraverso le loro pressioni determinano i cambiamenti della società, lo stato si è sempre di più defilato dal garantire direttamente quei diritti sociali che erano alla base della nostra costituzione repubblicana, lavoro, scuola, salute, casa.., e non ha sostituito le protezioni sociali con altri strumenti di copertura sociale di eguale efficacia.
In questa situazione è ovvio che una quota consistente di cittadini venga privata delle garanzie sociali, ci si limita ad interventi occasionali, impiegando risorse esigue mediante interventi di tipo caritatevole assistenziale.
Questo tipo di società crea una dittatura della maggioranza verso la minoranza e produce gravi tensioni sociali le cui derive spesso non sono gestibili.
E noi calabresi….
operiamo nella regione più disastrata del Mezzogiorno, sia sotto il profilo economico sociale e culturale, sia per mancanza di legalità.
E’ successo di tutto
Morti ammazzati, guerre tra ‘ndrine intimidazioni, depistagli, occultamento di documenti giudiziari. La ‘ndrangheta ha profuso uno straordinario impegno per dimostrare di controllare la Calabria in tutti gli ambiti della vita politica ed economica, in ogni ……del territorio ed in pezzi importanti delle istituzioni.
La presenza invasiva delle ‘ndrine è ormai la normalità e passando da emergenza ad emergenza, non ci sono più emergenze.
In Calabria l’emergenza è normalità.
Con tutto il garantismo possibile e immaginabile abbiamo purtroppo una situazione che vede implicati molti personaggi calabresi di “rilievo”, al punto che il consiglio regionale risulta essere il più inquinato ed infiltrato d’Italia:
e cosa ancora più strana, pare che questa cosa non stupisca più nessuno.
Le Istituzioni vengono bloccate da minacce criminali esterne e da continue contrapposizioni interne alla stessa maggioranza.
In questa devastazione istituzionale che non risparmia anche altri Enti Locali è sempre più difficile credere che la politica locale possa essere un baluardo contro la ‘ndrangheta e possa affrontatre la sfida.
Nel nostro Sud non c’è solo lo stato da una parte e la mafia dall’altra, ci sono “pezzi” dello stato che combattono la mafia, mentre altri “pezzi” dello stesso stato sono collusi o infiltrati dalle mafie.
E chi non ha ancora colto negli sguardi della cosiddetta gente normale, negli sguardi dei giovani, lo stupore prima e la nausea poi di fronte ai discorsi dei “politici” che siedono nelle istituzioni,
immutati nei volti, ma cambiati nei colori e nei simboli, che accusano sempre gli altri di fare o do no fare, dimenticando che gli altri fino a poco tempo fa erano loro.Il Sud arranca
vanno a rilento i 27 cantieri della Salerno –Reggio Calabria;
gli aeroporti esistenti faticano a collegare il sud con il resto del Paese e dell’Europa. Difetti di programmazione o difetti di lungimiranza, mancanza di interesse o incapacità di credere all’importanza strategica del Sud anche per il traffico aereo.
Non esiste un sistema ferroviario degno di questo nome, ma solo linee ferroviarie, mal collegate, isolate fra loro, che creano al Sud ulteriore isolamento con il resto del Paese.
L’infrastrutturazione è l’altra grande sfida da vincere, affinché anche in Calabria si riesce a fare sistema tra realtà economiche, commerciali e servizi e avviare quei territori verso u8na modernizzazione intelligente.
Il 23% delle famiglie calabresi versa in condizioni di relativa povertà.
Situazione del mercato del lavoro calabrese allarmante per il precariato.
Dieci mila ex Lsu, Lpu altrettanti lavoratori forestali 2.700 addetti su 3.355 delle 37 aziende in crisi censite al 31 Luglio 2005 ( CGIL).
Il 42% delle persone in cerca di occupazione possiede bassi livelli di istruzione. Forte allarme per i lavoratori il 12,5% giovani laureati è in cerca di lavoro.
Una Calabria così è solo da smontare completamente…
Una Calabria così va ricostruita completamente.
Non possiamo permetterci… per la tragicità di questa analisi ma dobbiamo rafforzare il nostro impegno per cambiare.
Non abbiamo bisogno di moderazione.
Abbiamo bisogno di una rivoluzione, una vera e propria rivoluzione intellettuale. A quella Calabria che ancora oggi si presenta come ‘ndrangheta che comanda, dobbiamo contrapporre la Calabria onesta che dice no alla criminalità.
Dobbiamo contrapporre i giovani che cercano di parlare alla politica che della pretendono risposte intelligenti e diverse..
L’economia e la legalità devono muoversi insieme, solo così la ‘ndrangheta e le varie mafie potranno subire colpi significativi.
E le manifestazioni antimafia non hanno una caratteristica di anti-stato come lo sono state negli anni alcune lotte dei contadini del Sud, ma al contrario chiedono uno stato più presente sui territori, in tutte le sue articolazioni nazionali e locali, chiedono trasparenza delle azioni di governo e di amministrazione.
I giovani calabresi sono l’investimento sul futuro della nostra società.
Ricominciare in Calabria si può e si deve, e l’unica via possibile è quella riformista, folt5a di riforme. Non ci sono scorciatoie serie e globali, di riforme coraggiose che non abbiano legami e interessi con i …….del passato.
Calabria regione debole per definizione, che non ha conosciuto la fase di sviluppo industriale che ha segnato la storia della maggior parte delle regioni italiane, la Calabria annovera alcuni caratteri peculiari estremamente significativi.
Terra ricca di storia antica, di monumenti costruiti dall’uomo e di “monumenti” naturalistici.
Terra immersa nel Mediterraneo che è crocevia di culture e tradizioni. Mediterraneo che si avvia ad essere area di libero scambio, che ha delle potenzialità enormi e non tradotte in opportunità. Parliamo di luoghi che potrebbero essere mete turistiche per tutto il mondo globalizzato ( di massa e di elite) chiaramente non nei villaggi turistici gestiti dalle mafie.
Turismo, agricoltura, ricerca, industria ………. , beni ambientali e architettonici. Sono queste le risorse da valorizzare e lanciare nei mercati internazionali magari con il sostegno di attività industriali ad esse collegati e funzionali, non deturpanti per il territorio e per l’ambiente, creando la società dell’informazione, dove potrebbero trovare risposte occupazionali per i giovani del sud. Calabria terra ricca di cultura “immortale” tasso di scolarizzazione tra i più alti d’Italia, tre Università tre centri d’eccellenza, attivi nel campo della formazione e della ricerca. In Caloria sono presenti, più che altrove, alcune delle caratteristiche base di ciò che si definisce oggi società della conoscenza. Seguendo principi irrinunciabili quali sostenibilità, pari opportunità ( non solo di genere), equa distribuzione del reddito, diffuso miglioramento della qualità della vita, lo sviluppo della Calabria deve basarsi su alcune vocazioni territoriali quali: industria formativa, settore agroalimentare, artigianato, turismo e diventare così laboratorio dello sviluppo sostenibile della società calabrese.